Un tempo diffusamente coltivato in Toscana, ancora oggi lo si ritrova in diverse zone della regione, per lo più in ceppi sparsi nei vigneti. La vigoria del vitigno si accompagna ad una produttività piuttosto elevata, nonostante una fertilità non sempre regolare e che esclude le gemme basali. Per questo motivo necessità di potature lunghe e forme di allevamento espanse. La sensibilità alle malattie fungine (oidio in particolare) obbliga ad un’attenta gestione agronomica, per ottenere un vino non troppo alcolico solitamente utilizzato da taglio con altre varietà.