(1865 - 1949) Il suo fu un esempio di emancipazione femminile in tempi in cui le donne erano ben lontane da mansioni manageriali. Lasciò Torino per seguire da vicino i sempre crescenti possedimenti vitati di Serralunga e la cantina di Frazione Baudana, che arrivò a vinificare 3000 hl di vino venduto non solo in fusti e damigiane, ma commercializzato anche in bottiglia. I suoi Baroli, Barbera, Dolcetto, Bonarda, Favorita e Brachetto erano da lei promossi anche in Francia e Svizzera e i vecchi contadini ancora ricordano l’autorità e competenza vinicola della Tota Virginia.