Noto anche come Bombino nero o Sanguinello lo ritroviamo citato in un trattato del 1608 come coltivato nel distretto di Roma, poi sia nel Bollettino ampelografico del IX secolo che citato dall’Acerbi il quale, nel 1825, lo definisce “Cesanese, atto a produrre un vino generosissimo, con acini sferoidi, azzurri nerastri”. Nel 1888 Mengarini lo distinse per primo dal Cesanese d’Affile. Sensibile a tutte le crittogame, ma con buona adattabilità a vari climi mostra produttività abbondante e costante. Ha grappolo media grandezza, cilindro-conico, alcune volte alato, serrato o semi-serrato per leggera colatura, acino di media grandezza, ovale di colore nero-violaceo, molto pruinosa. Dà un vino rosso rubino, discretamente tannico e pastoso dal sapore leggermente abboccato. Rientra nella DOCG Cesanese del Piglio e nelle DOC Castelli romani rosso, Cesanese di Olevano romano, Cori rosso, Roma rosso e Velletri rosso.