Vitigno minore campano la cui origine resta oscura. “Pericoloso per il clero, ma ideale per incitare la lussuria nelle cortigiane”, così, nel Cinquecento, Sante Lancerio, attento conoscitore di vini e bottigliere di Papa Paolo III, in una lettera al cardinale Guido Ascanio Sforza, definisce il Mangiaguerra. Coltivato ad Ischia, quasi come una reliquia, è in fase di sperimentazione. Il vino che ne deriva è corposo e dal colore intenso.