(1870 – 1955) Dopo la laurea in farmacia abbandona la professione esercitata brevemente a Torino per dedicarsi all’industri vinicolo - farmaceutica producendo mosti curativi e dando vita al celeberrimo Barolo Chinato, medicina famigliare e unico corroborante per molti contadini di Langa. La scomparsa prematura del fratello Giovanni, morto per una malattia tropicale contratta in Tunisia dove era alla ricerca di vitigni resistenti alla fillossera, lo costringe a prendere le redini dell’azienda vinicola famigliare e grazie alle sue conoscenze e capacità ne esaltò le potenzialità. Morì nel 1955 lasciando agli eredi un cospicuo patrimonio fondiario