Si tratta di un incrocio tra Barbera e Bonarda realizzato nel 1970 dalla Cattedra di Viticoltura dell’Università di Piacenza. Il nome è un termine aramaico che significa vita ma riprende anche le prime lettere di Ernesto Vigevani, vitivinicoltore a Rivergaro che collaborò allo studio di questa varietà. Le caratteristiche ampelografiche sono il grappolo di media taglia, con forma conica, allungato e mediamente spargolo; gli acini sono piccoli e sferici, dalla buccia spessa, ricca di pruina di colore blu scuro. È un valido sostituto della Barbera negli ambienti in cui questa non riesce a raggiungere una giusta maturazione (esposizione poco favorevole, altitudine troppo elevata o troppo bassa).