Per l’Acanti (1754) il Cruvaio coltivato sui colli vicentini “è una specie di Claret delicatissimo, e gagliardissimo, benché all’apparenza sembri leggiero, e però si chiama ingannatore”. Oggi la ristretta area di coltivazione nel comprensorio di Breganze ne fanno una varietà estremamente rara, i cui ceppi si rilevano sparsi fra altre varietà, in vecchi vigneti. La pianta, dal portamento eretto presenta buona fertilità gemmaria, e grappolo lungo e spargolo che offre uve dalle buone gradazioni e acidità contenute. Non si hanno esperienze di vinificazioni in purezza, ma le caratteristiche di acidità e morbidezza ne fanno un discreto “vino da taglio”.
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